Basilico sotto i 10 cm di altezza potenzialmente cancerogeno

Il basilico ha effetti curativi simili alla menta piperita e alla menta romana, è digestivo, blando sedativo e indicato per il trattamento del mal di testa.

In Cina l’ uso medicinale del basilico risale a 3000 anni fa, ancora oggi usato in Cina per gli spasmi intestinali, per malattie renali e in caso di cattiva circolazione.

L’ olio volatile di basilico rilassa la muscolatura liscia dell’ intestino e dilata i piccoli vasi sanguigni.

Il basilico contiene ossalati quindi chi soffre di calcoli renali contenenti ossalati dovrebbe limitarne il consumo.

La scoperta di una sostanza presente nel basilico che è cancerogena è stata del tutto casuale, nel 1999 al Centro Biotecnologie di Genova.

L’ obiettivo di quello studio era spiegare perchè il pesto ligure doc è più buono di altri ed ecco spiegato il perchè come afferma il Dottor Sala ordinario di Botanica Generale e Biotecnologia delle Piante presso l’università di Milano e membro, per l’Area Scienza e Alimentazione, della «Fondazione Umberto Veronesi»:

«Un pesto doc  prodotto con piantine giovani di basilico alte meno di 8-10 centimetri può contenere il metil-eugenolo, sostanza cancerogena per cui esistono limiti di assunzione fissati dalle leggi americane ed europee» (Fonte: http://www.corriere.it/salute/sportello_cancro/articoli/2004/11_Novembre/09/basilico.shtml)

Invece usando basilico adulto il rischio si azzera, perchè il pericolo sta nell’ età della pianta infatti la piantina di basilico crescendo la molecola metileugenolo perde il metile trasformandosi in eugenolo e diventa innocua.     

Il metileugenolo è risultato tossico in laboratorio su esperimenti effettuati sui topi ma giustamente per non scatenare allarmismo, i ricercatori concludono che “Ulteriori studi sono necessari per valutare se esista un rischio reale associato con il consumo di basilico ricco in metileugenolo” e “per ora suggeriamo di preparare il pesto con piantine di basilico alte almeno 10 centimetri, dove la quantità di metileugenolo è molto ridotta”

Questo studio è stato ignorato fino a quando il Dottor Francesco Sala  in una conferenza stampa nel 2004 ha ricordato e portato alla luce questo studio.

Nel 2001 anche la Commissione Europea si esprime sulla tossicità del metileugenolo affermando che:

Il metileugenolo è stato dimostrato essere cancerogeno. La Commissione non ha stabilito nessun livello di esposizione di sicurezza. Quindi suggerisce una riduzione dell’esposizione e una restrizione nell’uso.

Un cibo contiene molte sostanze che nel nostro corpo possono interagire in modo diverso,  e non conosciamo bene ancora oggi tutti i meccanismi e poi perché non bastano dei test su topi da laboratorio ma servono degli approfonditi studi epidemiologici, su un campione significativo di persone.
Quindi senza creare inutili allarmismi, basta solo consumare pesto da piantine di basilico alte più di 10 cm.

Nel 2002 è stato pubblicato un altro studio sulla tossicità del metileugenolo che ha dimostrato che la dose per cui il metileugenolo era cancerogeno nei topi era comunque 100-1000 volte superiore alla dose tipicamente assunta dall’ uomo  e quindi “non pone rischi concreti e significativi di cancro

Fonti bibliografiche:  Enciclopedia della Nutrizione – Michael Murray

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